Viaggio a Manchester

Cercate in tutte le librerie che conoscete e consultate i siti di vendita di libri in internet, non troverete nessuna guida turistica sulla città di Manchester.
A me è capitato di andarci a giugno.
Non è stata una scelta legata alla città in sé, io e un'amica dovevamo incontrare un'altra nostra amica italiana che passava un periodo di studio in una città sperduta a poche ore di treno dalla città di Manchester. Dopo aver consultato voli aerei e treni vari, abbiamo deciso di incontrarci direttamente in città.


Partite col classico caldo afoso della Pianura Padana, atterriamo in un classico giorno di giugno inglese con pioggia, freddo (7°!) e vento.


Raggiungiamo l'hotel in zona Sale con il trenino Metrolink.
il centro di Sale
Servizio abbastanza efficiente.
Attraversando il centro di Sale vediamo qualche negozio e un bel centro commerciale.
Posiamo le valigie all'hotel e usciamo per comprare delle bottiglie d'acqua e qualcosa da mangiare. Purtroppo sono passate le 5 p.m. e i negozi sono già tutti chiusi. Prendiamo il Metrolink verso il centro di Manchester. Anche lì la maggior parte dei negozi è già chiuso. Facciamo un giro, sotto una pioggia scrosciante e un vento che ci impedisce di tenere l'ombrello aperto, passiamo davanti alla Cattedrale e al Manchester City Hall, ovvero il municipio, con la sua torre dell’orologio che ricorda il Big Ben della capitale Londra. Passeggiamo per le vie, tra casette dell'epoca industriale e palazzi moderni, come l'Hilton. Spesso ci perdiamo, ripercorrendo più volte la stessa strada (ci siamo accorte troppo tardi che lo Starbucks preso come riferimento in realtà era uno dei 1000 della città).
Alle 7 p.m., scarpe fradicie (e capelli), ombrelli rotti e un freddo umido che arriva alle ossa, decidiamo di rifugiarci in un locale e cenare. Purtroppo le cucine dei pub chiudono alle 6 p.m. Dopo varie invane ricerche di un ristorante inglese, decidiamo di cenare all'hotel-ristorante. Purtroppo la cucina del nostro hotel chiudeva alle 7.30 p.m. ed erano già le 7.35 p.m. Alla reception ci consigliano una pizzeria in fondo alla strada. Cambiati gli abiti, usciamo alla ricerca di cibo. Riusciamo a notare un ristorantino indiano. Una cosa favolosa!! Non sono in grado di raccontare cosa abbiamo mangiato, riso e carne e spezie e spezie e spezie... meraviglioso!
La mattina dopo piove ancora.
Ritorniamo in centro. Visitiamo MOSI, museo di scienza e industrializzazione, una delle attrazioni maggiori della città. Merita di esser visto! 
Pranziamo in un pub, il tortino di carne, il pie, era ottimo!
pranzo al pub
Visitiamo Market Street e il grosso centro commerciale Arndale. Ai piedi del centro un ragazzo di colore dentro un locale mostra il taglio di capelli alla "Balotelli", ma è un cameriere.
Proseguiamo verso China Town, la "vediamo" e non "visitiamo" perché si tratta delle quattro vie, composte da ristoranti cinesi, che circondano un parcheggio quadrato. Scoperto che le cucine sono aperte più a lungo, decidiamo di cenare lì.
Torniamo nella zona dello shopping, a pochi minuti di distanza, per un giro veloce nei locali per i giovani. "Greggi" di ragazze in miniabiti e fascetta di addio al nubilato sbucano da ogni strada e locale! I ragazzi invece hanno la bottiglia di birra in mano come fosse un accessorio, da abbinare alla giacca.

La mattina seguente, giorno della partenza, il cielo è azzurro (anche lì, sotto alla nuvole, c'è un cielo!). Viste le ridotte dimensioni della città, potevamo rifare un giro completo del centro "in versione bel tempo". Ma abbiamo preferito non rischiare e prendere il Metrolink verso l'aeroporto e la stazione dei treni.

Al di là di freddo, pioggia e vento, del ridotto numero di attrazioni, degli orari dei ristoranti e dei negozi... devo ammettere che ho apprezzato quell'alternarsi di casette a mattoncini rossi e palazzoni a specchio, la gentilezza dei passanti, la possibilità di bere un frappuccino ad ogni angolo della città. 
Non esistono guide turistiche di Manchester, forse perchè è una città che si incontra per caso e si può conoscere solo visitandola.
Io ci tornerei, stavolta con un paio di scarpe e un maglioncino in più e un impermeabile. Tenendo a mente di cenare presto!









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