Il m.

Cos'è quella parola che inizia per M e finisce per O oppure con un divorzio?

Non so voi, ma io ne sento parlare ogni giorno. Ieri è per il m. del vicino di casa, oggi è la vecchia vicina che chiede a mia mamma se sua figlia non è ancora sposata.

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Non parliamo della televisione. Un canale mostra ragazze americane in cerca dell'abito perfetto, un canale dopo ci sono due fidanzati che fanno liposuzione lei e modifica naso lui per prepararsi al m.! Nell'intervallo publicitario, invece, viene presentato un nuovo programma: un ragazzo che organizza il m. senza dirlo alla sposa! Cambio canale, c'è un certo Buddy che decora una torta nuziale.


Basta!
Qual è il vero significato di quella parola? Cosa conta veramente?
Il tipo di merletti dell'abito? La sfumatura dei fiori del bouquet? Il tipo di carta dei tovaglioli del banchetto? O forse il numero di stelle dell'hotel della  Luna di miele?

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Ragazze che all'ultimo minuto si "iscrivono" a un "corso di cresima" e ragazzi che comprano anelli con solitario che finiranno di pagare con i soldi ricevuti come regalo di m. (che poi, graffiano le maniglie delle auto).

Dov'è il limite, il confine tra la condivisione di un momento importante con parenti e amici, un momento solenne, sincero e vero e la festa dell'apparenza, dove chi la più strati di torta, chi ha più perline nel vestito, chi ha vomitato di più alla festa di addio al celibato vince?