Nuovo messaggio da Raflo

Sarà capitato a tutti di cercare in internet un vecchio amico, un compagno di scuola, una persona di cui avevamo perso l'indirizzo o il numero di telefono. A me è capitato di essere cercata e di non avere la più pallida idea di chi fossero quelle persone finché non mi hanno scritto un messaggio spiegando di avere usato un nome fasullo (spesso l'anagramma del nome) per motivi di privacy. Privacy. Privacy? Come fanno George Cloney e la duchessa Kate? La privacy!
Non sapevo che dopo il diploma fossi diventato talmente famoso da dover proteggere la tua vita personale. O forse la tua condotta è così scandalosa da non poter esser scoperta e condivisa? 

Si parla solo del tuo "profilo", il che significa l'elenco dei tuoi contatti (ammesso che tu voglia renderlo pubblico) e la cartella delle tue foto (ammesso che ne abbia caricate, qualcuno te le abbia caricate, tu le abbia rese pubbliche) e i tuoi post (ammesso che ne abbia scritti, qualcuno li abbia commentati, tu li abbia resi pubblici). 
A parte il fatto che tutto il materiale dei social network può essere protetto e che se ci sta antipatico qualcuno possiamo rifiutare la sua amicizia... mettiamo il caso che si lasci il profilo "pubblico", crediamo davvero che a qualcuno importi della nostra lista di "amici" o dei post che scriviamo (che cosa mai potremmo scrivere di così grave? Che abbiamo evaso il fisco? Che abbiamo tradito il nostro ragazzo? Che rosso non è il nostro colore naturale?)? E riguardo le foto che ci riguardano, insomma, se siamo stati fotografati nudi nella fontana della piazza del paese con una bottiglia di birra in mano non è forse anche un po' colpa nostra? Non ci preoccupiamo della gente del paese ma di chi accidentalmente transita sul nostro profilo? 

Torniamo alla vecchia funzione dei social network, ovvero mettere in contatto le persone!

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