Traslocando (parte 1)



Le cinque cose che odio (di più) dei traslochi...

Chissà perché due volte su tre quando è ora di traslocare, piove. Gli scatoloni che si bagnano, i rischi di scivolare facendo le scale con le scarpe bagnate, i capelli da asciugare col phon che era in uno di quegli scatoloni cariati in macchina per primi. Forse.

Inscatolando il contenuto di armadi e cassetti si trovano sempre cose dimenticate, che si aveva perso la speranza di rivedere. Ma soprattutto se ne perdono il doppio. Probabilmente esiste uno scatolone magico che fa sparire oggetti. 

Qualcosa va rotto. Sempre. Qualcosa di importante che non avremo il tempo di aggiustare, ovviamente e non potremo nemmeno buttare lasciando così ogni speranza, perché avremo già portato fuori la spazzatura!

continua...

Ho spesso pensato che un giorno...

Ieri pomeriggio ero convinta che la frase del venerdi di questa settimana sarebbe stata questa: "Ti ospito io, prendi il mio letto che io dormo sul divano".
Questa proposta è arrivata da un collega, G., l'ultima persona al mondo dalla quale me la sarei aspettata. 
Il mio contratto di affitto scade a fine aprile, ma probabilmente dovrò fermarmi in città un pò di più, forse giorni, forse settimane. Così ho due alternative: tornare a casa dai miei e farmi quelle quattro ore di macchina al giorno oppure stare in un bed and breakfast. Non ho ancora deciso. Dipende da quanti giorni resterò. Ne sto parlando da un pò con gli amici e i colleghi. Ieri, il mio collega G., che conosco da pochi mesi e vedo una volta alla settimana, mi ha proposto di cedermi il suo letto. Non me lo sarei mai aspettata da lui. Certo, siamo più che colleghi, ho spesso pensato che un giorno saremo diventati amici. Parliamo di vita, di futuri, uno ascolta l'altra quando le cose non vanno al lavoro, coi rispettivi capi, coi colleghi e a casa.
La frase del venerdi sarebbe stata quella, l'avrei scritta ieri sera se non avessi avuto altro a cui pensare.
Ieri sera...

I cinque suoni che non sopporto - parte 1


Io non sopporto parecchie cose, persone maleducate, giorni di pioggia, ritardi dei treni, file chilometriche alle casse dei supermercati, panettieri che toccano pane e soldi e poi di nuovo pane.
Non sopporto anche molti suoni.
Al primo posto, non per fastidio, ma perché è il primo rumore che sento al mattino, c'è la mia sveglia. Una vecchia sveglia vecchio stile che fa un piccolo "toc" prima di partire con il classico suono assordante che sicuramente i miei vicini di casa conoscono. Faccio un infarto ogni volta.

Al secondo posto, la suoneria per sms con la voce di un bambino che annuncia "ti è arrivato un messaggio", che, si sa, non è la voce di un bambino. Il fastidio aumenta proporzionalmente al volume e al numero di sms concatenati.


Al terzo posto, l'allarme della porta d'emergenza in fondo al corridoio dove c'è il mio ufficio. C'è un cartello 50x50 cm che dice "porta allarmata, passare il cartellino per uscire". Ovviamente